Planta Sapiens e il Wood Wide Web
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Una delle cose più belle dello studio della natura è trovare la complessità in qualcosa che, fino ad un minuto prima, sembrava “semplice”.
Le piante, per esempio, organismi silenziosi e apparentemente passivi, possiedono un sofisticato sistema di interazione con il loro ambiente e tra di loro. In poche parole, le piante parlano!
Nel saggio “Verde Brillante” (Michael Pollan, 2015), il botanico italiano Stefano Mancuso affronta il tema della comunicazione tra le piante.
Secondo le ricerche, le piante sono in grado di comunicare chimicamente, attraverso la liberazione di molecole nell’ambiente, e per contatto.
“Gli studi più recenti del mondo vegetale hanno dimostrato che le piante sono sensibili (e quindi sono dotate di sensi) che comunicano (tra loro e con gli animali), dormono, ricordano e possono anche manipolare altre specie. Esse possono essere descritte come intelligenti.”
Comunicazione Chimica
Le piante possono liberare nell’aria o nell’acqua migliaia di molecole: sostanze chimiche portatrici di informazioni.
In questo modo possono comunicare con l’ambiente esterno, inviando segnali ad altre piante o attirando/respingendo altri organismi.
Il profumo dei fiori, l’odore dell’erba tagliata o delle cipolle sono tutti segnali comunicativi che stanno raggiungendo il nostro naso, la pianta sta comunicando con noi!
- Quando una pianta viene attaccata da un erbivoro, può rilasciare composti volatili organici (VOC) che avvertono le piante vicine del pericolo imminente. Questo induce le piante non ancora attaccate a produrre difese chimiche, come tannini o altre sostanze tossiche.
- Alcune piante emettono sostanze che fungono da richiamo per gli insetti impollinatori. Alcune molecole volatili sono simili a quelle prodotte dalle api femmine per attirare i maschi, che si avvicinano alla pianta e ne favoriscono la fecondazione.
Comunicazione per Contatto
Le piante comunicano anche attraverso il contatto, che permette a radici e foglie di alberi diversi di scambiarsi informazioni attraverso il semplice tocco.
È evidente che le piante hanno sviluppato molteplici tecniche di sopravvivenza, dimostrando un’intelligenza spesso inaspettata.
Sono capaci di creare sistemi di difesa contro i predatori, orientando radici e rami per evitare predazioni. Reagiscono agli attacchi di batteri o parassiti e “cercano” i nutrienti necessari quando il terreno è carente, spostando le radici in altre direzioni o scambiandosi nutrienti con altre piante.
La forza del mondo vegetale risiede nella sua capacità di comunicare, permettendo a tutti i suoi abitanti di collaborare per la sopravvivenza comune.
Questa incredibile capacità di comunicazione è stata perfettamente teorizzata nel concetto di Wood Wide Web.
Wood Wide Web
Il Concetto di Wood Wide Web è stato teorizzato per la prima volta dalla scienziata canadese Suzanne Simard, i suoi esperimenti hanno confermato l’idea che le piante di un ecosistema siano in qualche modo connesse e che riescano a “comunicare” tra di loro attraverso una fitta rete di radici, che ricorda il sistema neurale, inviando e ricevendo informazioni grazie all’aiuto di alcuni funghi.
Ancora una volta, la creazione di un rapporto simbiotico, che è l’equivalente di un vero rapporto di amicizia, tra due organismi completamente diversi ha permesso la nascita di qualcosa di straordinario.
I funghi, incapaci di svolgere la fotosintesi, possiedono molte altre qualità che permettono loro di “scambiare favori” con le radici delle piante.
Barattano acqua, minerali e sostanze chimiche in cambio di zuccheri e carbonio, a cui non avrebbero accesso senza la fotosintesi, e trasmettono messaggi in caso di pericolo, come l’imminenza di un attacco da parte di parassiti.
La cosa più importante è che il micelio, l’apparato vegetativo dei funghi che vive pochi centimetri sotto il suolo, consente la comunicazione tra radici anche molto distanti tra loro.
Questa straordinaria rete di funghi, che si estende per chilometri, collega gli alberi tra loro, fungendo da veicolo di informazioni e trasferimento di risorse e sostanze nutritive.
Gli esperimenti di Simard hanno rivelato che alcuni alberi, chiamati Hub, o alberi madre, possono mantenere connessioni con un gran numero di esemplari e specie diverse, creando una vera e propria economia sotterranea di scambi.
Il nome Wood Wide Web richiama quello della rete Internet proprio per la somiglianza. La fitta rete di connessioni, scambi di informazioni tra piante diverse e tra piante e funghi, permette agli ecosistemi di sopravvivere, condividere risorse e aiutarsi reciprocamente.
Planta Sapiens e Homo Sapiens
La straordinaria capacità delle piante nel poter prendere decisioni, percepire, comunicare, ricordare, apprendere e comportarsi, potrebbe trasformare il modo in cui gli esseri umani percepiscono, si immedesimano e si prendono cura degli alberi e dell’ambiente.
La comunicazione tra le piante attraverso il Wood Wide Web, ad esempio, è stata associata a cambiamenti comportamentali e strutturali che hanno portato a cambiamenti nella sopravvivenza, nella crescita e nella forma fisica delle piante connesse.
Ad esempio, nelle foreste di abeti di Douglas, la sopravvivenza delle piante giovani era significativamente maggiore se esse venivano piantate vicino gli abeti più vecchi, potendo entrare in contatto con la loro rete micorrizica.
Sta risultando sempre più evidente come il Wood Wide Web abbia un impatto significativo sugli ecosistemi forestali, influenzando la loro resilienza, la biodiversità e la salute generale.
Le piante possono condividere nutrienti, difendersi da predatori e patogeni, e addirittura trasmettere avvertimenti a distanza attraverso queste reti.
Questa interazione presenta importanti implicazioni per gli esseri umani: comprendere e preservare la comunicazione sotterranea delle piante può aiutarci a migliorare la gestione delle foreste, promuovere la conservazione della biodiversità, sviluppare pratiche agricole sostenibili e sfruttare le incredibili capacità di questi organismi per migliorare la vita dell’uomo.
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